sabato 20 marzo 2010

Il visconte dimezzato

Non c’è niente da fare: sono affascinata dai personaggi malvagi. Questa è stata la volta del visconte dimezzato, meglio noto come Medardo di Terralba il quale, durante una battaglia contro i turchi, viene diviso a metà con un colpo di cannone. Di lui torna a casa solo la parte cattiva, che non sa fare altro che dispensare malvagità: stermina i suoi sudditi indiscriminatamente, regala funghi velenosi ai bambini, fa credere lebbrosa la sua balia e la condanna ad un eterno esilio a Pratofungo, dà fuoco al suo stesso castello e taglia tutto quello che gli capita sotto mano a metà, così, tanto per affinità. Ma, nascosta, giace ancora la sua metà sinistra che è tanto buona quanto è cattiva l’altra, che si farà viva e riuscirà a riunirsi a lui, facendo tornare il visconte tutto intero.
Tra un personaggio eccentrico e l’altro, tra i quali spiccano il medico Trelawney, diventato tale per la sua abilità nel tresette contesa da tutti i più famosi navigatori, con la borraccia di cancarone sempre a tracolla che non si preoccupa dei malati, ma solo delle sue scoperte scientifiche perlopiù consistenti nei fuochi fatui, e Pietrochiodo il bastaio che, grazie al visconte, perfeziona l’arte di costruire forche, Calvino ci vuole parlare dell’incompletezza dell’essere umano in generale, sia esso un letterato, sia esso uno scienziato. Infatti i personaggi sono incompleti e presentano delle caratteristiche spesso contrapposte: i lebbrosi che, nel dolore della loro malattia, festeggiano sempre; il falegname buono che però costruisce patiboli per uccidere, spesso anche gli innocenti; il dottore che, in onore della sua professione, dovrebbe occuparsi degli uomini e invece preferisce fare altro. L’unico tra loro che si sente completo è proprio il visconte, o meglio la sua parte cattiva poiché, essendo stato dimezzato, l’incompletezza, dice, gli è stata tolta. D’altra parte il Buono è sì buono, ma esasperante nella sua filantropia.
Insomma, Calvino ci vuole anche dire che non esistono né bontà né cattiveria assolute, ma un po’ di tutte e due che coesistono in ogni essere umano.
Mi sa, però, che in me è prevalsa la parte cattiva. E comunque, l’erba cattiva non muore mai. Infatti io sto bene. Anche dopo un intervento chirurgico di cinque ore.

2 commenti:

fedasile ha detto...

Buahahahahahah!!! Comunque, Calvino è sempre Calvino. E il buono è veramente poco interessante. Mica mi ero accorta dei pretty posts in pink!!

Unknown ha detto...

Secondo me il collegamento più diretto che ti hanno realizzato laggiù ti ha reso pure più efficace nell'essere cattivissimissima...
Buaaahhhhhh!!!

Baci!

(...e complimenti per l'idea del blog: ci stai bene giusta giusta!)

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