venerdì 19 marzo 2010

L'(in)utilità della matematica

Mi sono sempre chiesta perché se uno non si ricorda la data della rivoluzione francese è un ignorante e se invece non sa quanto fa 7x3 ci si ride sopra. Eppure la matematica serve a tante cose. Non vi piace? E vabbe’… mica tutti possono essere perfetti!
Tra tutte le scienze, la matematica e la fisica sono sicuramente le più utili. Non sono mica insulse come la statistica, che non è una scienza esatta. Infatti dice che se io ho 50 euro e tu niente, abbiamo in media 25 euro. Paradossale.
Applicate piacciono tanto agli ingegneri. Ovviamente. E ovviamente piacciono anche a me.
È che ci insegnano ad amarle fin da quando intraprendiamo il lungo e impervio cammino per diventare professionisti del mestiere.
Il test di ingresso alla nostra facoltà si fa su un libretto diviso in quattro sezioni, ognuna delle quali è colorata in modo diverso. Lo sapete perché? Perché il test è a tempo e i professori/controllori, dall’alto delle loro scrivanie in mogano, riescono a capire se tu stai ancora alla sezione precedente.
Per l’esame di Geometria e algebra, il primo che ho fatto, il nostro professore, pace all’anima sua perché è pure morto, dietro un innocuo aspetto da Paolo Bonolis palestrato, aveva inventato un metodo infallibile per non far copiare gli studenti: il tuo numero di posto lo capivi solo dopo aver fatto un integrale. Se t’andava bene ti toccava una divisione, però non era mica così semplice. Ti dovevi ricordare che il posto tuo era il resto della divisione e se sbagliavi… che succederà mai? Ma de che, eri BOCCIATO! Certo che c’hanno veramente forgiato! Questo è il motivo per cui per noi, a differenza di tutti gli altri esseri umani, : ) sono solo due punti seguiti da una parentesi tonda.
Ci hanno insegnato che la fisica è la ragione per cui non scivoli all’infinito mentre cammini, per cui se giri sul ghiaccio con le braccia larghe vai piano e se le stringi vai più veloce, per cui se ti butti da una finestra cadi, ma anche quella per cui nell’acqua sembra che abbiamo tutte il push-up.
La matematica, invece, ci insegna che il cerchio è la figura geometrica piana con il perimetro minore e area maggiore. Magari non servirà a niente, però intanto lo sappiamo.
Comunque serve pure per ragioni più terra terra, come per calcolare la percentuale di sconto quando ci sono i saldi o per vedere se il resto che ti danno è sbagliato.
Pensate per esempio a come si sarebbe potuto salvare quello del Settimo sigillo se avesse saputo giocare meglio a scacchi (ok, non era proprio così, ma ho reso l’idea, no?).
Ti insegna a capire se è meglio correre o camminare sotto la pioggia. Il mio professore di fisica aveva perfino elaborato un teorema su questa interessantissima e indispensabilissima questione.
Insomma, la matematica ci serve sempre.
Tutti quanti avete sentito Brandon Lee che nel Corvo diceva: «Non può piovere per sempre», ma forse non vi siete mai chiesti se ci sia una spiegazione logica a questa affermazione. Be’, ve la do io e per questo, d’ora in poi, dormirete sonni più tranquilli: come dissi a una mia amica, è presto detto perché intensità-durata della pioggia è un’iperbole equilatera.

2 commenti:

amarena_sintetica ha detto...

Ma io allora sono spacciata. Ho imparato le divisioni, nel senso che le capite in modo definitivo e -spero- indelebile, solo tre anni fa...
:)

Anonimo ha detto...

troppo forte! quando ho letto del prof di geometria, mamma mia che ricordo....e di quello di fisica, del teorema se conviene correre o camminare quando piove.....cmq la spiegazione sulla frase de Il Corvo, è ad un livello superiore;)
claudia

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