mercoledì 19 dicembre 2012

Letterina di Natale 2012


Caro Babbo Natale,
innanzi tutto vorrei fare gli auguri. Quindi, bando alle ciance e

tantissimi auguri a Kate che, se qualcuno non l’avesse capito, è incinta
tantissimi auguri alle FS che, più di qualunque algoritmo statistico, ci ricordano quanto sia casuale l’orario dei treni
tantissimi auguri a Alemanno che a marzo ha detto che il biglietto dei mezzi pubblici a Roma non sarebbe aumentato e invece col cazzo (nonostante la metro non sia ancora riuscita a raggiungere, in chilometri, le due cifre come nelle altre capitali)
tantissimi auguri a tutti gli uomini del mondo perché, dal culo di Pippa alla farfallina di Belen, ci ricordano com’è facile – sempre – abbindolarli con così poco

Poi. Ecco la lista dei regali di quest’anno:

un contratto da precario a Monti, ché a lui piace divertirsi
un antidepressivo alla Fornero, nella speranza che smetta de piagne
un lavoro a Banderas, purché non contempli Rosita
un Nobel per la pace a Obama, ché quello precedente non ha funzionato
un profilo Facebook al papa, in cui potrà disabilitare i commenti
una targa non abbandonare la nave a Schettino, per arredare la cella
una maschera da maiale alla Polverini, così che possa divertirsi pure lei in santa pace alle feste
il libro di Pippa Middleton sull’organizzazione dei party (dalla Polverini) a Fiorito
un’intervista di Barbara D’Urso a Bersani
un rimborso spese alle olgettine, adesso che Berlusconi ha trovato la fidanzata
un paio di mutande a Belen
un corso di dizione a Alfonso Luigi Marra
capacità di intendere e volere (senza alieni) a Sara Tommasi
un grafico al PD (magari uno che i fotomontaggi non li faccia con la bacchetta magica di Photoshop)
il libro di Flavia Vento a Grillo
un punto e virgola a Paolo Giordano
stagisti non pagati a Mondadori
un nuovo Moccia (ché il vero è impegnato a Rosello) a Rizzoli e Feltrinelli
una medaglia al valor civile al signor Nokia: lui non lo sa, ma il suo telefono base è subacqueo e ha un protocollo di sicurezza di terza generazione, glielo assicuro io, avendo effettuato personalmente i crash test

Infine, poiché repetita speriamo che iuvant (nonostante il mio accorato appello), auguro a tutte quelle che mi mandano le applicazioni su Facebook di indossare le ballerine in un giorno di diluvio universale in cui mancano solo i liocorni.

Buon Natale!

venerdì 14 dicembre 2012

Decalogo del buon scrittore


I° regola: scrivi bene i numeri ordinali.
Il trattino degli incisi -che piace tanto agli americani- è medio e preceduto e seguito da uno spazio.
Evita di usare dei partitivi.
Tieni al minimo le figure retoriche, specialmente gli abusati anacoluti: io, di mio, li odio.
Mai il maiuscolo di rispetto, Signorino!
Il cliché è tuo nemico, la tua ancora di salvezza dev’essere l’originalità.
Quattro puntini di sospensione li usava solo Gadda.... per tutti gli altri sono tre.
Se metti la s ai plurali inglesi verrai ghettizzato (nel gruppo degli scrittori di vampiri): con tutti questi films che si vedono in televisione, dovresti saperlo.
Perchè lo dicono i milanesi.
E’ (quindi) vietato sbagliare gli accenti, specialmente per le lettere maiuscole.
Il corsivo serve a enfatizzare un concetto.
Rifuggi, ad esempio, le espressioni che un editor ti correggerebbe con per esempio.
Ed infine: mai d eufoniche tra vocali diverse.
 
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