domenica 20 novembre 2011

Indovina indovinello di chi è questo libello?

Siamo nel Medioevo.
Il protagonista è un uomo di mezza età che ha per compagno d’avventura un giovane che viene da un convento benedettino.
Giochi di logica e disegni sparsi come pioggia aiuteranno il lettore a venire a capo del mistero misterioso.
Tutto ruota attorno a un libro oscuro che semina morte a destra e a manca.
Tante, tante, tante, aiutatemi a dire tante, pagine.
Insomma, profuma di (nome della) rosa ma rosa non è, indovina cos’è?


Ah, una cosa, anzi, due.
Vi invito a leggere l’articolo apparso su sulromanzo.it che racconta l’editing Newton Compton (che, a mio parere, fa buon pro all’autore), ma soprattutto a guardare, – visto che noi siamo maligni – nell’unica figura dellarticolo stesso, come sia cambiato il carattere del disegno dell’enigma.
Ultima cosa, tanto perché ho ricominciato a viaggiare sul TAF per Roma e mi sono incattivita ancora di più: vogliamo parlare della copertina del libro di cui dovete indovinare il titolo che ne ricorda un altro dello stesso autore che Simoni (aiutino) ha preso a imitazione? Trova le differenze:


Non è un “Eco” un po’ troppo spudorato?

venerdì 4 novembre 2011

Che la Spocchia sia con me


Alla prima lezione, il nostro professore – colui che diventerà il nostro “B. interiore” accompagnandoci nei momenti più difficili – si è presentato leggendo questo estratto da Autorità e uso della lingua, in Considera l’aragosta di Wallace (mi sembra fosse più o meno così, ma l’ho ricopiata da Wikipedia, quindi potrebbe essere sbagliata):

Ci sono molti epiteti per persone del genere: Nazisti della grammatica, Maniaci dell’uso, Snob della sintassi, Battaglione della grammatica, Polizia linguistica. Il termine con cui sono stato cresciuto io è Snob. La parola è forse leggermente autoironica, ma gli altri termini sono disfemismi belli e buoni. Una definizione ampia di Snob potrebbe essere una persona che sa cosa significa disfemismo e cui non dispiace farvelo capire.

Ci ha detto che ci farà diventare più o meno così. Naturalmente, io parto avvantaggiata.
Ah, inutile dire che lo adoro.
 
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