giovedì 16 febbraio 2012

Tristezza, per favore va’ via

E torna, puntuale come il ciclo – ma fortunatamente meno spesso –, il festival di Sanremo ad allietare le nostre altrimenti pallide notti.
Sprazzi di cattiveria per tutti… non sulla musica, ci mancherebbe altro.
Noemi. Capelli Vanna Marchi, vestita da Jem, compreso l’orecchino a stella, ma senza le Hologram.
Francesco Renga. Facciamo ancora finta che sia quello dei Timoria.
Figlia di Zucchero. Ha sbagliato occasione (doveva sparare a softair), ma ha mascherato cercando di lanciare un nuovo look alla Palla di Lardo di Full Metal Jacket. Tesoro, non credo che attecchirà.
Lucio Dalla. Abbandonata la mise nostromo Tanto Tenero Che Si Taglia Con Un Grissino ora scrive canzoni su temi d’avanguardia: uno che si innamora di una prostituta.
Samuele Bersani. Bello de mamma, ma hai fregato il completo a Willy Wonka?
Giordana “La Sconosciuta” Angi. Fortuna che a Sanremo non ci stanno i tori.
Belen/Canalis. Teniamocene solo una. Propongo l’Elisabetta, sempre per quel discorso sui culi italiani. E poi è dall’edizione scorsa che non tocca carboidrati.
Adriano Celentano. Anche meno.
Ivanca. Con parole tue.

lunedì 6 febbraio 2012

Care Ferrovie

Ora. Io capisco di abitare in un posto dimenticato da tempo da Dio e dalla civiltà. Una landa desolata la cui stazione, perennemente umida e nebbiosa, è collegata direttamente al Polo Nord attraverso una distorsione spazio-temporale (io ti credo John Titor!). Ma ancora non capisco, dacché è stata inventata la locomotiva a vapore, perché i treni non possano viaggiare regolarmente se c’è neve.
Poi le Ferrovie dello Stato sono previdenti, eh: giovedì sera, poiché nevicava a Torino, a Roma hanno attuato il piano neve. Che non consiste, però, nel regolare transito dei convogli con ghiaccio e intemperie, bensì nella soppressione degli stessi. A sorpresa.
Per questo io vi auguro:
Che vi si rompano i termosifoni d’inverno e i condizionatori d’estate.
Che qualcuno vi strappi i peli del naso e del culo con una pinzetta da sopracciglia.
Che vi cominciate a divertire un po’ come noi senza posto fisso.
Che nel quadrato di mare dove vi farete il bagno al sopraggiungere della bella stagione ci sia una spropositata concentrazione di meduse.
Che dobbiate usufruire dei bagni delle stazioni quando avete la diarrea.
Ma soprattutto, col cuore, che possiate dovervi servire sempre dei vostri treni per arrivare puntuali.
 
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