venerdì 11 maggio 2018

Colorare dentro ai margini


Hanno chiesto ai bambini dell’asilo, che poi ora si chiama scuola dell’infanzia ma per me è sempre asilo, quale momento li rendesse felici e io, non per dire, ma questi bambini hanno risposto Farsi abbracciare da mamma e papà, Ricevere un regalo di compleanno, Festeggiare Natale, che è normale, sono bambini, e invece mia nipote, non per dire che è mia nipote, eh, però mia nipote ha risposto Colorare dentro ai margini, che se permetti sarà una risposta da disordine ossessivo-compulsivo ma non è certo Farsi abbracciare da mamma e papà. Mia nipote, infatti, non per dire che è bella ma in effetti è parecchio bella, e sveglia, non perché è mia nipote ma è sveglia e bella e mangia poco e spesso pane e robiola, ma d’altro canto in famiglia noi pesiamo al massimo come bambini e siamo alti come hobbit, però mia nipote è più bella e parla tanto, davvero tanto, mia cugina era persino preoccupata che non parlasse ma poi ha cominciato e non ha smesso più, sarà perché ha ripreso dal padre, ché io non lo so, ma il carattere del padre è il carattere migliore che esista e allora, se dovevo augurare a mia nipote qualcosa, fossi stata Serenella, dopo che Flora le aveva fatto il dono della bellezza, che ha funzionato, dopo che Fauna le aveva fatto il dono del canto, che invece ha funzionato molto meno, fossi stata Serenella, dicevo, le avrei fatto il dono del carattere del padre, che infatti ha funzionato, e quindi quando fa qualche marachella e poi parla e ride, non so, forse dovrei rimproverarla, ma quello lo lascio ai genitori che devono educarla, io sono la zia e voglio dire solo e sempre sì, anche perché c’è questa cosa che a lei piacciono le sirene, e io la trovo un’idea un sacco romantica anche se poi il suo cartone preferito è Frozen, e adora vestirsi da principessa Sofia, e sa già leggere a cinque anni solo che qualche volta bara perché invece di leggere vede la figura, e la sua canzone preferita è Despacido, ch’è parecchio truzza come canzone, parecchio truzza come video, parecchio truzza come movenze che lei replica come un’Alice attraverso uno schermo tv a sessanta pollici ché poi io, non so come dire, ma a guardarla mi sembra tanto di colorare dentro i margini.

sabato 5 maggio 2018

Reading challenge n. 20: erotico di qualità (Paura di volare)

Insomma questa Erica Jong ha scritto un libro erotically correct con protagonista questa Isadora Zelda White Stollerman Wing che è una che se fosse una dei giorni nostri si farebbe i selfie sexy facendo finta che non sono selfie ma poi si vede lo smartphone riflesso negli occhiali da sole appoggiati sul naso appoggiato sulla bocca a culo di gallina e servono, questi selfie, per rimorchiare l’ennesimo marito su qualche social network tipo Tinder, dato che i suoi matrimoni durano meno di una maglietta di Zara.
Questa Isadora Zelda, insomma, anticonformista come un’impiegata dell’Agenzia delle Entrate, noiosa come una cartella di Equitalia non rottamata, chiama la madre col nome di battesimo pensando di essere molto moderna e scrive poesie pseudoerotiche anche se l’eros quello vero non sa manco dove sta di casa e al limite lo pensa come quello che duetta con Anastasia nei concerti.
Consiglierei altre letture, e non mi farei ingannare dalla copertina e dalla quarta di copertina, andrebbe fatta una verifica per pubblicità ingannevoli.

 
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