lunedì 15 marzo 2010

Giù al nord

Io ooooooooodio i film francesi! Eppure questa volta mi sono dovuta ricredere. Giù al nord è un film, effettivamente francese, mio malgrado, che racconta la storia di Philippe, direttore di un ufficio postale in Provenza. Per assecondare la depressione della moglie, Julie, decide di fare domanda di trasferimento nel caldo sud della Francia. All’ennesimo rifiuto, dopo aver fatto carte false per andare in Costa Azzurra, si finge invalido, ma il trucchetto viene scoperto e gli viene inflitta una punizione peggiore del licenziamento: il trasferimento al nord, che, freddo e inospitale, dove gli abitanti parlano un dialetto incomprensibile (lo Chtis), lo aspetta.
E così Philippe parte, armi e bagagli, compreso il colbacco come Totò quando doveva andare a Milano, ma… il nord non è poi così male come dicono! Non riesce però a dirlo a sua moglie e allora mente, mente in modo spudorato. «E poi al nord bevono… eh sì, non hanno altro… al nord il sole sorge alle 11.30 (prima è buio) e alle 17.00… bum… cala giù tutto d’un botto». Alla fine, disperata per l’altrettanto disperata condizione di suo marito, dopo aver creduto che fosse anche lui diventato alcolizzato («Preferisco prenderti io stessa un bicchiere di alcol che vederti bere il mio Givenchy»), la moglie Julie lo raggiunge al nord dove scoprirà l’inganno. Non subito, però, perché gli amici di Philippe le dipingeranno il posto come un luogo inospitale dove si mangia carne di gatto, pane duro e si bevono fiumi di birra.
Commedia ironica e divertente sui luoghi comuni che tenta, e riesce, a sfatarli. Plauso alla traduzione che, nonostante quello che hanno detto alcuni critici che ritengono che in italiano sia solo una “commediola”, è riuscita a rendere molto bene l’intento del regista.
Vaccapuzza… voglio anch’io il cappello foderato di pelliccia polare… naturalmente finta!

4 commenti:

ladywriter65 ha detto...

Chi va al cinema a vedere Natale sul Nilo odia i film francesi e non ha mai visto un film di Woody Allen ma non ha la pretesa di recensire film.
Cattiveria per cattiveria....
Saluti.

Chiara ha detto...

E da quando ci vuole il permesso di Sua Maestà per recensire film?
Apprezzo la cattiveria (davvero, eh, soprattutto perché non sei uno dei tanti utenti anonimi!), ma era solo un tentativo, mia cara, vero? Se infatti ti fossi riferita a me, avresti dovuto ben leggere che NON vado a vedere "Natale sul Nilo" e, soprattutto, non ho la pretesa di recensire film. Questo è un blog personale e come tale deve essere letto il suo contenuto.

ladywriter65 ha detto...

Io certo che ho letto bene, infatti ho scritto che quelli che tu snobbi hanno le tue stesse caratteristiche... comunque la cattiveria non fa parte della mia indole..
è solo che non ho resistito a questa piccola frecciatina a chi fa della cattiveria la bandiera del proprio spazio nel web.

Ciao.

Chiara ha detto...

Be', spero che tu abbia capito che la mia cattiveria vuole (o vorrebbe) essere solo a scopo di divertimento. E così ho considerato la tua.

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