venerdì 23 marzo 2012

Una velata metafora


Dopo aver aspettato più di un’ora e mezza alla stazione Tiburtina perché il treno che dovevo prendere è stato soppresso e anche quello dopo e anche quello dopo e anche quello dopo ecc., in una velata metafora, Ferrovie dello Stato, vi dico vaffanculo, una parola che ben riassume lo stato d’animo di noi pendolari.
Quindi. A parte che “attenzione non attraversate i binari” non è vero essendo i binari il posto più sicuro al mondo, per fare il paio con quello che già vi ho detto la volta scorsa, spero che l’unica volta in cui vi capiterà di rimorchiare la più grossa figa della vostra vita lei voglia fare sesso estremo in macchina e voi abbiate la Smart. E, per par condicio, spero che nella stessa situazione ma con uno che al confronto George Clooney sembra quello dei Fichi d’India abbiate il ciclo o, peggio, non vi siate depilate.

sabato 10 marzo 2012

Tutte le ragazze lo sanno

Chi l’ha detto che una commedia (romantica, in questo caso) non possa avere la stessa dignità di un qualsiasi altro romanzo? Tutte le ragazze lo sanno, appena ripubblicato da Elliot, ne è la prova. Basti ricordare il caso simile di Zia Mame, dato alle stampe un paio d’anni fa nientemeno che da Adelphi.
È la storia di una buffa ragazza, discendente di Cenerentola e antenata delle protagoniste di Sex and the City – ma senza sex –, che dalla provincia di Wilkes-Barre, “il posto ideale dove pregare, vivere, lavorare”, arriva a New York in cerca di lavoro. Ne trova subito uno per via di quella sua incredibile capacità di indossare bene i golfini della ditta (“è un talento che si ha o non si ha”), così come trova uno stuolo di corteggiatori pronti a offrirle i loro servigi, tutte le ragazze (di oggi) sanno in cambio di cosa. Ed è infatti il primo ad adescarla con l’invito di un fine settimana a casa dei suoi zii. Naturalmente – si sa – “il passo successivo non può essere altro che un anello di fidanzamento”. Ma, quando, preparandosi al viaggio dopo aver “1) optato per il tailleur grigio e il vestito di velluto nero; 2) disfatto il primo bagaglio sostituendolo con il secondo; 3) chiesto una giacca di pelle rossa in prestito a Terri”, vede davanti a sé la casa vuota degli zii ricchi del suo pretendente, capisce l’inganno e, sdegnata e sotto la pioggia, prende la via di casa.
Interessata alle statistiche, che ricorda sempre male, democratica perché “stringe la mano alla gente con le unghie sporche”, sviluppa una R.M. (ricerca di mercato) tutta sua che si può ben riassumere considerando il fidanzamento di suo cugino:
Quando Tad l’aveva vista per la prima volta, innamorandosi immediatamente di lei, puzzava di Vicks Vaporub. […] La R.M. aveva ancora una volta dimostrato di raggiungere il suo scopo, dal momento che Terri si era servita di una variazione pubblicitaria del complesso di Edipo per influenzare l’inconscio di Tad.
Una commedia vivace che riesce a strappare sempre un sorriso, insegnandoci, innanzi tutto, “che il vero amore è cieco a tutto. Tranne che ai chili di troppo”. Gli uomini diranno di no. Ma tutte le ragazze lo sanno che non è vero.
 
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