domenica 7 luglio 2019

Somiglianze impossibili #5

Robert Downey Jr. + Javier Bardem = Nicola Fratoianni

sabato 22 giugno 2019

La straniera


Nella Straniera, controculturalmente, e in barba a una visione pietista di neutralizzazione della colpa della disabilità, Claudia Durastanti racconta la vita, le mancanze e gli errori di una madre sorda fin dalla nascita, è spietata coi suoi atteggiamenti sbagliati, ne salva pochi, forse qualcuno in più passato in un vaglio di sola emotività.
È una Babele sinestetica, questo romanzo, fatta sì di parole, ma anche di interpretazioni non linguistiche, riflesse in un immaginario di trattati antropologici, serie tv anni novanta e film cult, che contribuiscono tutti al senso di straniamento del lettore, al pari della (vera) protagonista.
Un bel libro al premio Strega. Finalmente.

martedì 11 giugno 2019

Somiglianze impossibili #4

Giordano Meacci vs David Foster Wallace




Io l'ho sempre pensato che Giordano Meacci era bellissimo. Adesso ho capito perché.

giovedì 25 aprile 2019

Quest’Italia è già domani


La Resistenza me la figuro coi fiori nei cannoni, che fa tanto guerra del Vietnam, più che fine della seconda guerra mondiale, però poi penso alla guerra di Piero e ai mille papaveri rossi che sanno di fine della guerra e dei morti della Resistenza, epperò questa sera è già domani, mai come oggi, mai come quando arriva qualcuno e tu fai più resistenza a aprire i porti, che però vedo più come un gioco delle parti, dipende dal governo, apritisesamo fascista o comunista o entrambi, a seconda dei voti che si stanno chiedendo in quel momento, perlopiù sotto elezioni. E invece è bella, l’accoglienza, che porta altra bellezza, nella riconoscenza, come i Rimon che ringraziano la Svizzera italiana di averli accolti, e lo fanno attraverso la grazia di Lia Levi. E, se non si impara dalla propria storia, allora è tutto inutile. Perciò speriamo che quest’Italia, oggi più che mai, è già domani.

sabato 20 aprile 2019

La stanza di Giovanni


E poi, David, quella fluidità con cui vai via dalla stanza di Giovanni, senza nemmeno dirlo, abbandonandolo, reietto, nella promiscuità di Parigi, perché appartieni a quella categoria da miopia concettuale di definirsi nella forma d’uomo anche se si è solo un Barbapapà, se poi si mette dentro un bicchiere diventa bicchiere, e non parliamo dell’uomo come concetto ché incarni un maschio poco uomo, non tanto nella sessualità quanto nei sentimenti, e, Hella, tu sei una femmina poco uomo, di quelle femmine che meglio accompagnate male che sole e l’emancipazione manco col binocolo, cara mia, quest’apostrofo roseo ha rovinato intere generazioni.
Però poi forse è così, l’amore è solo imperfetto e, se non è così, è quello dei libri.
 
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