venerdì 29 aprile 2011

Ma come ti vesti?

Lasciamo per un attimo la profondità dell’animo che sempre fa da sfondo alle note di questo blog (teniamocela buona per il Regno dei Cieli), ché adesso parliamo di scarpe.
Addentriamoci, quindi, nei meandri del buongusto parlando di Ma come ti vesti?, l’unica trasmissione degna di questo nome in onda su Real Time. (Eh, sì, il digitale terrestre è la tomba della televisione. E della pazienza, ché se vedi il TG e subito dopo dei culi nudi pensi che stiano parlando dei festini del Premier, invece è solo un cambio repentino di frequenza).
Dunque, funziona così. Enzo e Carla, i conduttori superstilosi che fanno 20 chili in due bagnati, rivestono da capo a piedi la solita sfigata – che, ad esempio, potrei essere io – dopo aver passato in rassegna il suo guardaroba da cui “fanno capolino tristezza e mestizia”, la quale indossa, prima della mutazione in farfalla, “maglioncini mortificanti” con un look “misto fra una suora laica e una segretaria depressa”. (Se pensate che non potreste essere voi, riflettere su ciò che la vittima afferma abitualmente: «Ho sempre pensato di vestirmi bene!», seguita dalla risposta dei consulenti modaioli che è abitualmente: «E hai sempre sbagliato!»). Alla fine, da brutto anatroccolo, lei si trasforma in cigno, correndo nel tramonto tra le braccia dei congiunti che annuiscono compiaciuti.
Dopo un attento studio, cara amica, ho deciso di elargirti alcuni consigli, data la nota bontà d’animo che mi contraddistingue, soprattutto ora che io e te, che rispettivamente scriviamo e leggiamo il mio blog, abbiamo perso il pollice rosa della nostra make-uppara preferita, unico vaso griffato in mezzo a tanti vasi cinesi. Quindi:
- Se sei alta “un metro e una sciocchezza”, non puoi mettere maglie lunghe, a meno che non indossi dei leggings.
- Abolisci dal tuo guardaroba il verde, perché “Chi si veste di verde a sua beltà si affida”.
- Brucia tutti i tuoi pantaloni militari, completi a righe e gonne optical. Potresti provocare, rispettivamente, le seguenti esclamazioni: «E quei pantaloni?! Vanno bene solo per distribuire il rancio!», «Ma che fa?! Prende l’ora d’aria?!» e «Sembra che tu stia andando a una gara di pattinaggio artistico!»
- Infine, sempre sempre sempre, aiutami a dire sempre, tacchi.
Per la cronaca, le espressioni tra virgolette sono di Enzo e Carla. Che poi, scusa, vuoi mettere, questi che dicono “shopper” al posto di “buste di plastica”, “aubergine” al posto di “color melanzana” e “suede” al posto di “scamosciato”?!
Li a-do-ro.

domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua

Odio la pizza di Pasqua, perché è insipida e stoppacciosa. Potrebbe migliorare coll’uovo di cioccolata, ma perché rovinarlo con quella pastaccia dura quando è tanto meglio in purezza?!
Insomma, è Pasqua e sono più intollerante del solito. Sarà che arriva un momento in cui non ne posso più del freddo. E non diciamo sciocchezze sulla mezza stagione, signora mia, ché le mezze stagioni non esistono più. Ancora freddo e intemperie, ancora tutone informi e calzini spessi delle Winks, pasquetta come al solito pioverà e, come se non bastasse, è pure il 25 Aprile, giorno di vacanza in meno. Consoliamoci pensando che domenica prossima, e dico domenica, sarà il primo Maggio. Penso con bramosia a quei 30° quando finalmente riuscirò a trovare un motivo valido per uscire di casa.
Saluto tutti quelli che mi conoscono. Agli altri, buona Pasqua!
 
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