martedì 23 marzo 2010

Avventure della ragazza cattiva

Mah. Leggendolo ho capito che mi piace molto come scrive Vargas Llosa, ma ‘sta storia è proprio inverosimile.
Ricardo è uno squattrinato traduttore che, per tutta la sua esistenza, è tormentato dalla ragazza cattiva, la niña mala, di cui è follemente innamorato. Ora, questa tizia è veramente cattiva (troppo anche per me), infatti nel corso del romanzo si sposa quelle 8-10 volte che non fanno mai male. Parte bene, perché già da piccola finge con i suoi amichetti di essere cilena (e invece è peruviana come tutti gli altri) e, nel frattempo, tanto per tenersi in allenamento, si struscia un po’ contro uno, un po’ contro l’altro. Cresciuta, diventa militante in un’organizzazione sovversiva che la porta prima a Parigi e poi a Cuba, dove si lega a uno dei boss dei boss della rivoluzione. Non contenta, si sposa con un ricco funzionario francese a cui ruba tutto il denaro che lui aveva tenuto in un conto svizzero intelligentemente cointestato anche a lei, poi con uno inglese morbosamente appassionato di cavalli che la lascia perché bigama, dopo ancora va con un gangster giapponese e infine con il povero Ricardito. Lo farà soffrire e lo lascerà, naturalmente solo dopo essersi portata via i suoi risparmi e avergli fatto spendere centomila franchi per il suo ricovero in una clinica privata per curarla dalla depressione!
Sorvoliamo sul finale perché ho capito che non sono il suo forte.
In tutto ciò, non è tanto lei che mi stupisce, quanto lui… nient’altro che un babbeo dedito allo zerbinaggio. Ma insomma, può essere?! Io credo di no.
E comunque, se fosse sì, uno del genere meriterebbe le fiamme dell’Inferno.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

...pure

fedasile ha detto...

Poraccio, veramente! Vabbè che è vero che più sei "farfallina" e più ti vogliono bene, ma è lei la cattiva!!

Anonimo ha detto...

non si sposa 8-10 volte... racconta bene la storia

Anonimo ha detto...

Come scrivi male.

Ma noto che non sai nemmeno leggere.

ciao insensibile, perché lo fai, cosa vuoi diventare?
(le tue recensioni sono deprecabili). ADDIO.

Val ha detto...

Invece è soltanto innamorato,ed è proprio per questo che val la pena leggere il romanzo fino alla fine...

Chiara ha detto...

Madonna rega', come sete suscettibili! E, Val, è ovvio che quando si è innamorati si fanno cose stupide. Ma il motivo per cui vale la pena di leggere questo romanzo è che è scritto benissimo. Come tutti i libri di Vargas Llosa che ho letto finora, del resto.

Unknown ha detto...

ho appena finito il libro, ed erano anni che non ne leggevo uno così ben scritto. e ti dirò che anche la storia mi è piaciuta. certo, lei è un personaggio al limite dell'inverosimile, di una irrequietezza che ha dell'inumano... in genere però le storie "logiche" hanno ben poco fascino e non vale la pena che le si racconti, credo.

Anonimo ha detto...

Ma cosa intendete con "scritto benissimo"? Sembra che non abbiate letto altro. Io ho trovato, invece, la scrittura piuttosto arida, secca, essenziale fino all'estremo. La trama, inoltre, porta in scena personaggi stereotipati fino all'inverosimile, rendendo il romanzo sgradevole. Il ripetersi di eventi, poi, rende il tutto anche noioso. Le stesse situazioni tra la nina mala e Ricardo si ripetono a Parigi, a Londra, a Tokyo...

Chiara ha detto...

Ora siamo proprio tutti. Ecco che è arrivato pure Dostoevskij redivivo, va’.

Anonimo ha detto...

Finito di leggere questo libro proprio oggi. Onestamente ho trovato la prima parte un po' ciclica e ripetitiva, ma tutta la parte dal Giappone in poi molto più interessante e con un ritmo più incisivo. Sicuramente qui si parla di una storia eccessiva, estrema, ma perfetta per un romanzo. Nonostante il mio scetticismo iniziale devo dire che alla fine il libro è molto buono, direi addirittura perfetto per un film.

Anonimo ha detto...

Lo sto leggendo e non voglio sapere gli spoiler.
E' scritto divinamente e mi ha ricordato una cifra Cocaina di Pitigrilli. C'è lo stesso personaggio femminile avventuroso e perfido e lo stesso amour fou, in Cocaina è ambientato durante la belle Epoque

Anonimo ha detto...

Bello, scritto molto bene. La storia e i personaggi sono eccessivi ma è un romanzo, deve essere così. Se qualcuno scrivesse la storia della mia vita (personalità agli antipodi rispetto a quella della protagonista) penso che i lettori morirebbero di sbadigli. Solo un appunto, finale fiacco a mio parere.

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