martedì 14 aprile 2020

La metamorfosi

S’è fatto un gran parlare sulla metafora della metamorfosi di Gregor Samsa, che lo costringe a un’abominevole claustrazione nella forma di scarafaggio.
Io propendo per il desiderio inconscio di sollevarsi dai doveri cui lo costringe l’economia familiare, peraltro (come si dimostra poi) perfettamente in grado di cavarsela senza i suoi sacrifici.
La progressiva perdita della parola si rivela essere solo un apparente annichilimento di umanità, che certamente abbandona il suo status sociale, ma non la capacità di pensiero.
Se infatti la sua condizione animale non lo risparmia alla crudeltà paterna, Gregor non esiterà all’idea dell’autodistruzione per sollevare i parenti dal disagio civile di avere un diverso vicino.

Mi chiedo come mai, di tutto quel florilegio di copertine che è stato fatto da che Gutenberg inventò la stampa, non si sia mai pensato a rappresentare sulla schiena dello scarafaggio una mela, che da Biancaneve a Steve Jobs, passando per Elena di Troia, c’ha fatto pensare un bel po’.

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