venerdì 2 aprile 2010

The Imaginarium of Parnassus

«Il mondo in cui viviamo è pieno di magia per coloro che sono in grado di vederla»

Sicuramente visionario, The Imaginarium of Parnassus è, secondo me, pieno di riferimenti. Naturalmente quelli che ho potuto vedere io.
Il film racconta la vita di un uomo, il dottor Parnassus, che, dopo aver stretto un patto col Diavolo per ottenere l’immortalità, cambia drammaticamente idea (per conquistare una donna, pensate un po’) e chiede invece la mortalità: un po’ Faust, un po’ Dorian Gray al contrario. Il prezzo di quest’ultima sarà l’anima di sua figlia, Valentina, che, all’età di soli 16 anni, sarà costretta a cederla al Diavolo, il quale, tra parentesi, ricorda quello de Il Maestro e Margherita.
Nel frattempo Parnassus viaggia per Londra con una compagnia teatrale itinerante, The Imaginarium, un immenso carrozzone che mi ha fatto pensare a Il castello errante di Howl. Lo spettacolo che offre al pubblico coinvolge uno specchio magico, simile a quello di Alice in Attraverso lo specchio, entrando nel quale si entra in un mondo parallelo e fantastico.
Ora: ci sono varie interpretazioni che si possono dare all’atteggiamento del dottor Parnassus. Secondo me vuole guidare la mente del suo pubblico al fine di fargli raggiungere la consapevolezza, nel bene o nel male. (A sostegno di questa mia convinzione, cito un passaggio del film: «Se può controllare la mente delle persone perché non governa il mondo?», «Non vuole governare il mondo, vuole che il mondo si governi da sé»). Infatti, in una delle prime scene, un ubriacone entra nello specchio e si trova davanti ad una specie di universo dantesco in cui, da una parte, c’è la salvezza e, dall’altra, molto più semplicemente, un bar. È evidente il riferimento al contrappasso quando lui sceglie il bar, che però esploderà, a significare la sua pena eterna.
Alla compagnia intanto si unisce il giovane Tony, un delinquente che aiuta Parnassus nella ricerca delle anime.
E, ancora, una nuova scommessa fra il Diavolo e Parnassus: il primo dei due che riuscirà a sedurre cinque anime avrà quella di Valentina. Il Diavolo vince, inaspettatamente, proprio grazie a Valentina che decide di passare dalla sua parte, ma le scommesse non sono ancora finite perché il Diavolo, adducendo la scusa che Valentina fosse il premio di quella precedente e che non potesse pertanto prendere parte al gioco, proporrà a Parnassus l’ennesima sfida: uccidere Tony. Nel frattempo quest’ultimo aveva svelato la sua vera identità di criminale e aveva scoperto come coronare i suoi sogni attraverso lo specchio. Ho pensato che l’idea di far cambiare il volto di Tony quando attraversava lo specchio fosse geniale… poi ho scoperto che l’attore era morto e che si doveva rimpiazzare. Comunque io la parte finale l’avrei fatta fare a Johnny Depp e non a Colin Farrel… sempre meglio di Jude Law!
Ma perché il Diavolo vuole una cosa giusta, ossia uccidere un individuo abbietto che era stato disposto a vendere gli organi di bambini innocenti pur di arricchirsi? Beh, forse perché il male assoluto non esiste (né il bene assoluto). Forse è questo che il regista sta cercando di dirci.
Alla fine Parnassus riuscirà ad uccidere Tony. Non riavrà però la sua Valentina come l’aveva lasciata, e sarà costretto a cercarla. La troverà, ma, vedendola felicemente accasata, deciderà di non rientrare nella sua vita.
Insomma, un film con una morale, non svelata, forse, ma presente.

0 commenti:

Posta un commento

 
Copyright 2009 diario di una mente cattiva. Powered by Blogger Blogger Templates create by Deluxe Templates. WP by Masterplan
Creative Commons License
This opera by http://diariodiunamentecattiva.blogspot.com/ is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.