sabato 17 aprile 2010

Torna a casa, Antonella!

Vabbe, lo so che è una trasmissione da casalinghe (senzoffesa, cheppalle, il termine “casalinghe” viene usato solo come stereotipo). Ché io, in quanto boriosa laureata che finge di essere un’impegnata lettrice di libri di qualità non dovrei nemmeno vedere La prova del cuoco perché superficiale, inconsistente, bla bla bla… Ed è pure vero che l’età media del cast è pari a quella dei degenti in un reparto ospedaliero di urologia, che si cantano con veemenza le canzoncine dello Zecchino d’Oro, che ci si chiede spesso come facciano i sommelier a trovare bouquet di fiori dappertutto, che l’inquietante presenza di Branco ottunde la mente di chi lo sta ascoltando. Ok, ma a me piace più di qualunque altra trasmissione televisiva, più degli evergreen come Quark, più di Per un pugno di libri, Annozero, Ballarò, Parla con me, Geo&Geo… insomma, più di tutte le altre. E naturalmente, come fan accanita, adoro l’Antonellona nazionale, che ho saputo tornerà presto ad allietare le nostre ormai magre giornate.
Ci hanno ingannato dicendoci che sarebbe rientrata dopo il parto e invece siamo restate a bocca asciutta come quando al bar vuoi il saccottino al cioccolato ed è rimasto solo il cornetto integrale. E ci siamo ritrovate con la Isoardi, usurpatrice del regno del fornello, che, è vero, in quanto a ciccia non scherza neppure lei, ma non eguaglierà mai la nostra amica pettoruta, la nostra conduttrice burrosa preferita, flagello della magrezza, nemica del ventre piatto, prosperosa sostenitrice dell’adiposità localizzata che era Antonella Clerici.
Con lei ho imparato quanto ci vuole a cuocere i broccoletti e cos’è un lecca pentola, con lei ho pianto tagliando la cipolla, con lei ho scoperto che le puntarelle in italiano si chiamano catalogna e come si fa a non far impazzire la maionese… insomma ho imparato tutta la teoria culinaria che la mia mente matematica ha saputo assimilare. Certo, sono ancora lontana dalla pratica, infatti mia sorella quando cuciniamo mi dice sempre (e solo) di imburrare la teglia, ma io non desisto.
Antonella, torna presto! Sono sicura che tu, come me, credi che se è possibile far parlare Vissani senza sottotitoli è anche possibile far tornare il povero Bigazzi anche se ci ha propinato la ricetta del gatto in salmì!

0 commenti:

Posta un commento

 
Copyright 2009 diario di una mente cattiva. Powered by Blogger Blogger Templates create by Deluxe Templates. WP by Masterplan
Creative Commons License
This opera by http://diariodiunamentecattiva.blogspot.com/ is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.