Alla prima lezione, il nostro professore – colui che diventerà il nostro “B. interiore” accompagnandoci nei momenti più difficili – si è presentato leggendo questo estratto da Autorità e uso della lingua, in Considera l’aragosta di Wallace (mi sembra fosse più o meno così, ma l’ho ricopiata da Wikipedia, quindi potrebbe essere sbagliata):
Ci sono molti epiteti per persone del genere: Nazisti della grammatica, Maniaci dell’uso, Snob della sintassi, Battaglione della grammatica, Polizia linguistica. Il termine con cui sono stato cresciuto io è Snob. La parola è forse leggermente autoironica, ma gli altri termini sono disfemismi belli e buoni. Una definizione ampia di Snob potrebbe essere una persona che sa cosa significa disfemismo e cui non dispiace farvelo capire.
Ci ha detto che ci farà diventare più o meno così. Naturalmente, io parto avvantaggiata.
Ah, inutile dire che lo adoro.
0 commenti:
Posta un commento