E poi, David,
quella fluidità con cui vai via dalla stanza di Giovanni, senza nemmeno dirlo,
abbandonandolo, reietto, nella promiscuità di Parigi, perché appartieni a
quella categoria da miopia concettuale di definirsi nella forma d’uomo anche se
si è solo un Barbapapà, se poi si mette dentro un bicchiere diventa bicchiere,
e non parliamo dell’uomo come concetto ché incarni un maschio poco uomo, non
tanto nella sessualità quanto nei sentimenti, e, Hella, tu sei una femmina poco
uomo, di quelle femmine che meglio accompagnate male che sole e l’emancipazione
manco col binocolo, cara mia, quest’apostrofo roseo ha rovinato intere
generazioni.
Però poi forse è
così, l’amore è solo imperfetto e, se non è così, è quello dei libri.
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