sabato 22 dicembre 2018

Letterina di Natale 2018


Caro Babbo Natale,
pensavamo, dopo il governo Berlusconi e dopo il governo Renzi – una deriva piccolo borghese retaggio cultural-politico di un’agonizzante sinistra, che col patto del Nazareno era quindi un po’ anche governo Berlusconi –, che le cose non potessero andare peggio, invece adesso ne abbiamo uno schizofrenico Lega-Cinquestelle che vuole una cosa e il suo opposto. Insomma, tira de qua, molla de là, alla fine ce l’abbiamo fatta a decidere il presidente del Consiglio dei Ministri e la scelta è ricaduta su Conte, praticamente un cartonato che, quando si muove, lo fa sotto la maledizione Imperius di Di Maio e Salvini. La prima cosa che ha proposto è stato Savona come ministro dell’economia, che però Mattarella ha rimandato a settembre, provocando un J’accuse di Di Maio che ha invocato, a caso, l’impichment, salvo poi cercarne il significato su Google. Alla fine, il governo ha buttato giù una cosiddetta manovra che poi lo stesso Di Maio ha denunciato essere stata scritta da un ghost writer dalla manina pesante, ma il fatto è passato in sordina solo perché è arrivata la bocciatura della Commissione Europea, chissà mai fosse stato il voto di Alessandro Borghese che avrebbe potuto confermare invece ha ribaltato il risultato. D’altronde, Di Maio ha scelto per sé il ministero del lavoro, più facile ci sarebbe stato solo quello della magia.
Non è stato da meno Matteo Salvini, già esponente della Lega Nord, ora ministro dell’interno/food blogger/vigile del fuoco/carabiniere/poliziotto/twitstar, che, in pochissimi mesi, è stato indagato per sequestro di persona per la vicenda Diciotti, ha proposto condoni come se piovessero, ha definito terrorista Hezbollah, ha tentato di sostituire la scorta a Saviano con una vigilanza saltuaria e è stato lasciato, per un evidente conflitto di interesse, dalla Isoardi che infatti adesso conduce La prova del cuoco.
In ogni caso, ancora aspettiamo reddito di cittadinanza e flat tax manco fossero Godot, che non dico avrebbero dovuto essere veloci veloci quanto Shakira che pubblicizza Costa Crociere, ma siamo arrivati alla fine dell’anno e boh, com’andrà a finire, si risolverà qualcosa? (Spoiler: no). Però dal 2,4% deficit/pil siamo passati al 2,04%. La Francia rimane al 3%, ma Macron non può esultare perché i gilet gialli si sono incazzati parecchio per la questione del caro benzina che avrebbe dovuto favorire la transizione energetica (nobile scopo, ma vorrei ricordare a tutti che non è che le macchine elettriche non inquinano, eh: con cosa si caricano le batterie che le fanno funzionare se non, per la maggior parte, con energia prodotta da fonti fossili?).
Come se non bastasse, grosso guaio a Chinatown per Dolce e Gabbana, che sono stati accusati di razzismo per aver promosso una loro sfilata con una pubblicità in cui una ragazza cinese cercava di mangiare la pizza con le bacchette: non per difenderli, eh, ma khaleesi nello spot del loro profumo canta “Dimi quando tu verai” circondata da spaghetti e mandolini.
Qui a Roma, intanto, un episodio di autocombustione [emoticon a Urlo di Munch] in un impianto di trattamento dei rifiuti, tanto che mi sento di suggerire alla Raggi di spedirli su Marte, come avrebbe fatto Johnny Gentle se non avesse pensato alla Concavità, ipotesi peraltro da non escludere, ci sentiremmo a casa sul pianeta rosso, ha gli stessi crateri. Salvini approva. Chiede, però, se fosse possibile cambiare colore al pianeta, il rosso fa ancora tanto comunista.
Infine, Asia Argento, che ha denunciato Weinstein per molestie sessuali, è stata accusata di molestie sessuali nei confronti un non ben noto ragazzino e perciò destituita da X Factor: chi di spada ferisce di spada ferisce, cara mia. Però ha trovato l’amore in Fabrizio Corona, durato quanto il tempo che ci mette un maglione di H&M a infeltrirsi, sarà stato forse il reading su David Foster Wallace.
Dunque pensavo di regalare:
Uno scaldanaso a Lapo Elkan.
Una N a Cannavacciuolo.
Un Huawei a Trump.
Una borsa cinese di Dolce e Gabbana a Dolce e Gabbana.
Un 2,04% di bidet a Macron da Di Maio e Salvini.
Una manovra di Banksy con reddito di cittadinanza, flat tax, decreto sicurezza, quota 100 e condono per Di Maio e Salvini da Moscovici.
Firenze secondo me, con commento di Matteo Renzi, per tutti gli elettori del Pd, da vedere e rivedere senza mangiare, bere e dormire, in una deriva infinitejestiana.
Un Lucano agli immigrati, mentre stanno comodi comodi negli alberghi.
Un nuovo fidanzato per Asia Argento: che non abbia denti da latte ne abbiamo?
Per me niente, adesso che la povertà è stata abolita posso cuocere la pasta nell’acqua di Chiara Ferragni.

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