Ora. Io capisco di abitare in un posto dimenticato da tempo da Dio e dalla civiltà. Una landa desolata la cui stazione, perennemente umida e nebbiosa, è collegata direttamente al Polo Nord attraverso una distorsione spazio-temporale (io ti credo John Titor!). Ma ancora non capisco, dacché è stata inventata la locomotiva a vapore, perché i treni non possano viaggiare regolarmente se c’è neve.
Poi le Ferrovie dello Stato sono previdenti, eh: giovedì sera, poiché nevicava a Torino, a Roma hanno attuato il piano neve. Che non consiste, però, nel regolare transito dei convogli con ghiaccio e intemperie, bensì nella soppressione degli stessi. A sorpresa.
Per questo io vi auguro:
Che vi si rompano i termosifoni d’inverno e i condizionatori d’estate.
Che qualcuno vi strappi i peli del naso e del culo con una pinzetta da sopracciglia.
Che vi cominciate a divertire un po’ come noi senza posto fisso.
Che nel quadrato di mare dove vi farete il bagno al sopraggiungere della bella stagione ci sia una spropositata concentrazione di meduse.
Che dobbiate usufruire dei bagni delle stazioni quando avete la diarrea.
Ma soprattutto, col cuore, che possiate dovervi servire sempre dei vostri treni per arrivare puntuali.
2 commenti:
Amen. Imparerò a memoria queste maledizioni e le reciterò ogni sera prima di andare a dormire. :-)
Per sentito dire..è andata meglio a chi hanno soppresso il treno piuttosto di chi è stato anche 9-10 ore sul raccordo.Almeno le ferrovie hanno fermato il problema all'origine...ovvero evitando di far partire le persone!
Posta un commento