venerdì 14 dicembre 2012

Decalogo del buon scrittore


I° regola: scrivi bene i numeri ordinali.
Il trattino degli incisi -che piace tanto agli americani- è medio e preceduto e seguito da uno spazio.
Evita di usare dei partitivi.
Tieni al minimo le figure retoriche, specialmente gli abusati anacoluti: io, di mio, li odio.
Mai il maiuscolo di rispetto, Signorino!
Il cliché è tuo nemico, la tua ancora di salvezza dev’essere l’originalità.
Quattro puntini di sospensione li usava solo Gadda.... per tutti gli altri sono tre.
Se metti la s ai plurali inglesi verrai ghettizzato (nel gruppo degli scrittori di vampiri): con tutti questi films che si vedono in televisione, dovresti saperlo.
Perchè lo dicono i milanesi.
E’ (quindi) vietato sbagliare gli accenti, specialmente per le lettere maiuscole.
Il corsivo serve a enfatizzare un concetto.
Rifuggi, ad esempio, le espressioni che un editor ti correggerebbe con per esempio.
Ed infine: mai d eufoniche tra vocali diverse.

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