L’Italia migliore è quella in cui il presidente del Consiglio va a puttane, i deputati della Repubblica giocano a solitario in Parlamento, il ministro per la Semplificazione normativa scrive una legge elettorale e poi la chiama porcata, il capo della Protezione Civile usa i preservativi per farsi massaggiare, al ministro dello Sviluppo economico regalano – a sua insaputa – un attico con vista Colosseo, il ministro dell’Agricoltura è indagato per concorso in associazione mafiosa e corruzione, il ministro dei Beni e delle attività culturali fa crollare un edificio di interesse a Pompei e l’informazione pubblica dimentica di menzionare il referendum o, tutt’al più, ne sbaglia le date.
I precari, invece, sono l’“Italia peggiore”, come ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione. Avrà ragione. D’altro canto, lui è al di sotto delle parti.
1 commenti:
Ad "8 e mezzo" (La7) Brunetta ha dichiarato a Dietlinde Gruber "Basta con questa storia dei precari, con questa pantomima del <>, quando decine di migliaia di immigrati arrivano ogni anno in italia per fare i lavori che gli italiani stessi non vogliono fare!>>.
Bassissimo figlio di indegna puttana senza partita iva, ti voglio far notare, ma non so se riesci a vederlo dalla tua posizione, che quegli immigrati soffrono del medesimo problema di noi altri: sono sottopagati ed in nero. Quando diciamo "non c'è lavoro", non intendiamo certo <>; intendiamo dire che non veniamo pagati in proporzione (mentre alcuni, tipo te, godono di un'evidente sperequazione in rapporto alla sostanza che mettono in campo...) e che ci vengono negati i diritti fondamentali dell'uomo moderno, che non sono certo la tredicesima e la quattordicesima, che ben vengano ma non sono strettamente necessarie, quanto casomai il diritto alla malattia e quello ad una giustificazione per un licenziamento, ad esempio.
Ma che parlo a fare? Come puoi capirmi? "Quando il sole della cultura è basso all'orizzonte, anche i nani sembrano giganti"...
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