Hanno chiesto ai
bambini dell’asilo, che poi ora si chiama scuola dell’infanzia ma per me è
sempre asilo, quale momento li rendesse felici e io, non per dire, ma questi
bambini hanno risposto Farsi abbracciare da mamma e papà, Ricevere un regalo di
compleanno, Festeggiare Natale, che è normale, sono bambini, e invece mia
nipote, non per dire che è mia nipote, eh, però mia nipote ha risposto Colorare
dentro ai margini, che se permetti sarà una risposta da disordine
ossessivo-compulsivo ma non è certo Farsi abbracciare da mamma e papà. Mia
nipote, infatti, non per dire che è bella ma in effetti è parecchio bella, e
sveglia, non perché è mia nipote ma è sveglia e bella e mangia poco e spesso
pane e robiola, ma d’altro canto in famiglia noi pesiamo al massimo come bambini
e siamo alti come hobbit, però mia nipote è più bella e parla tanto, davvero
tanto, mia cugina era persino preoccupata che non parlasse ma poi ha cominciato
e non ha smesso più, sarà perché ha ripreso dal padre, ché io non lo so, ma il
carattere del padre è il carattere migliore che esista e allora, se dovevo
augurare a mia nipote qualcosa, fossi stata Serenella, dopo che Flora le aveva
fatto il dono della bellezza, che ha funzionato, dopo che Fauna le aveva fatto
il dono del canto, che invece ha funzionato molto meno, fossi stata Serenella,
dicevo, le avrei fatto il dono del carattere del padre, che infatti ha
funzionato, e quindi quando fa qualche marachella e poi parla e ride, non so,
forse dovrei rimproverarla, ma quello lo lascio ai genitori che devono
educarla, io sono la zia e voglio dire solo e sempre sì, anche perché c’è
questa cosa che a lei piacciono le sirene, e io la trovo un’idea un sacco
romantica anche se poi il suo cartone preferito è Frozen, e adora vestirsi da
principessa Sofia, e sa già leggere a cinque anni solo che qualche volta bara
perché invece di leggere vede la figura, e la sua canzone preferita è
Despacido, ch’è parecchio truzza come canzone, parecchio truzza come video,
parecchio truzza come movenze che lei replica come un’Alice attraverso uno
schermo tv a sessanta pollici ché poi io, non so come dire, ma a guardarla mi
sembra tanto di colorare dentro i margini.
venerdì 11 maggio 2018
sabato 5 maggio 2018
Reading challenge n. 20: erotico di qualità (Paura di volare)
Insomma questa
Erica Jong ha scritto un libro erotically correct con protagonista questa Isadora
Zelda White Stollerman Wing che è una che se fosse una dei giorni nostri si
farebbe i selfie sexy facendo finta che non sono selfie ma poi
si vede lo smartphone riflesso negli occhiali da sole appoggiati sul naso
appoggiato sulla bocca a culo di gallina e servono, questi selfie, per
rimorchiare l’ennesimo marito su qualche social network tipo Tinder, dato che i
suoi matrimoni durano meno di una maglietta di Zara.
Questa Isadora
Zelda, insomma, anticonformista come un’impiegata dell’Agenzia delle Entrate,
noiosa come una cartella di Equitalia non rottamata, chiama la madre col nome
di battesimo pensando di essere molto moderna e scrive poesie pseudoerotiche anche
se l’eros quello vero non sa manco dove sta di casa e al limite lo pensa come quello
che duetta con Anastasia nei concerti.
Consiglierei
altre letture, e non mi farei ingannare dalla copertina e dalla quarta di
copertina, andrebbe fatta una verifica per pubblicità ingannevoli.