Dopo il matrimonio d’Inghilterra – in sordina direi – di Kate e William, con Betta cui mancava solo di dire «Mi è semblato di vedele un gatto», in Italia arrivano le Amministrative, dove sembra che, questa volta, spiri vento da sinistra. Cade anche la roccaforte pidiellina, perché pare che i milanesi l’abbiano presa piuttosto male quella calunnietta della Moratti che aveva dato del “ladro di furgoni” all’avversario che non poteva difendersi. Quelli della Lega ribattono di non poter “lasciare Milano agli estremisti di sinistra”. Sarà forse perché non si lavano. L’olezzo non sarebbe dei migliori e stanno solo cercando di difendere il loro olfatto, visto che il gusto l’hanno perso ormai da tempo.
Intanto, Bersani balla il limbo, Fassino cerca di guadagnare qualche etto nella speranza di non volare via alla prima folata di vento e la Bindi sembra diventata persino più alta. Comunque, a parte Torino e Bologna, si andrà al ballottaggio. Adesso ci si aspetta che Minzolini&co scavino nel passato dei candidati sinistrorsi: se gli fosse capitato di rubare la marmellata alle elementari, loro lo scopriranno.
Una cosa è certa: l’alternanza politica non è il frutto della bravura di una parte sull’altra, ma piuttosto dell’incompetenza delle parti stesse. Entrambe, purtroppo.